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Explorazione

Verso l’alba in Cappadocia

Viaggio in moto in Cappadocia

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La vita di un motociclista scorre inevitabilmente tra un pieno di benzina ed un navigatore sempre aperto. Questa, però, è la storia di un viaggio all’avventura, non solo di una vacanza, motivo per cui ci siamo trovati due notti a dormire in un’isola greca… ma ve lo racconterò in seguito.

Credo che alla base della parola viaggio ci sia l’esplorazione di una parte di mondo: che esso sia a 200 km da casa o 3000 poco importa!

Siamo partiti un lunedì mattina con le valigie Outback Givi cariche e pronte… Noi un po' meno perché la pioggia non voleva smettere di cadere sui nostri caschi. Arrivati ad Ancona ad attenderci c’era un traghetto pieno di motociclisti ed alle 7 in punto del secondo giorno, con i nostri pneumatici solcavamo già la terra croata e credo proprio che da lì sia cominciato ufficialmente il nostro viaggio.

Sunset Point

L’itinerario ci ha portato subito verso Treglia lontano dal traffico della costa di questo Ferragosto diverso dal solito. Attraversati vigneti, strade completamente vuote e la prima frontiera di confine con la Bosnia, ci siamo meravigliati del fantastico lago di Busko Jezero: un luogo bellissimo che ci ha meravigliato per diversi km nonostante la pioggia cominciasse a cadere piuttosto copiosa.
Giunti al Parco Naturale di Blidinje ci siamo trovati immersi in panorami mozzafiato, tra cascate e abeti secolari, ed abbiamo pranzato nella meravigliosa Mostar che, con il suo ponte storico, è inserita a pieno titolo nel Patrimonio dell’Unesco. La nostra prima tappa serale è stata l’affascinante Podgorica, sulle rive del fiume Moraca.
Del giorno successivo possiamo solo raccontarvi del traffico dell’Albania, la quale si è fatta perdonare solo al confine con la Grecia, regalandoci l’emozione del Parco Nazionale del Lago Prespa al tramonto.
La tappa successiva è stata Salonicco, per poi dirigerci ad Alessandropoli passando dal Parco Nazionale della Macedonia Orientale. La mattina dopo, con gli occhi lucidi per l’emozione, varcavamo il confine della Turchia attraverso lo Stretto dei Dardanelli per poi dirigerci verso i castelli di Burj al Babas passando dalla strada D160.
Nel nostro quinto giorno di viaggio abbiamo passato la notte a Gerede coccolati dal canto serale del Muezzin e poi… Ankara, Toz Golu e Goreme. La nostra meta e metà del viaggio… il nostro sogno realizzato: percorrere la D260 tra girasoli e grano immersi in una terra dorata a perdifiato.
Dopo sole quattro ore di sonno siamo ripartiti e, in sella alle nostre moto, abbiamo raggiunto il Sunset Point dove ci siamo persi con il naso all’insù ad ammirare centinaia di mongolfiere in volo.
Dopo questo spettacolo pensavamo che nulla avrebbe potuto stupirci allo stesso modo, invece il settimo giorno siamo giunti a Pamukkale, che in turco significa “Castello di cotone”. Questo sito naturale, anch’esso Patrimonio dell’Unesco, è famoso per il fango termale e per la possibilità di visitare il sito storico di Ierapoli.
Dopo questo spettacolo pensavamo che nulla avrebbe potuto stupirci allo stesso modo, invece il settimo giorno siamo giunti a Pamukkale, che in turco significa “Castello di cotone”. Questo sito naturale, anch’esso Patrimonio dell’Unesco, è famoso per il fango termale e per la possibilità di visitare il sito storico di Ierapoli.

Il nostro sbaglio-avventura

L’ottavo giorno di viaggio è stato probabilmente in nostro sbaglio-avventura più grande perché, imbarcate le moto con i bagagli, abbiamo deciso di abbandonare la Turchia da Cesme per giungere a Chios in Grecia. Non siamo riusciti a trovare un traghetto che ci portasse fino ad Atene e, sconsolati, abbiamo dovuto ripiegare su Kavala. Quello che però vi consigliamo è di perdervi tra le strade mozzafiato di Chios, specie sulla strada 75: uno spettacolo di curve e tornanti a picco sul mare Egeo!
Arrivati a Kavala dopo un viaggio della speranza ci siamo avventurati nelle stradine del Parco Nazionale dei monti Rodopi e poi dritti verso il famoso Monte Olimpo che, tornante dopo tornante, ci faceva da sfondo sulla Serpentine Road.

La mattina dopo abbiamo attraversato da est ad ovest la meravigliosa penisola del Peloponneso facendo un’unica quanto indimenticabile sosta in un luogo chiamato “in mezzo all’aria”, meglio conosciuto come il complesso delle Meteore: ragazzi una volta nella vita godetevi quelle strade sulle vostre due ruote portando bagagli, stupore… ed una bella borraccia Givi perché si schiatta di caldo!
Nostro malgrado il viaggio è terminato all’arrivo ad Igoumenitsa e con l’imbarco sul traghetto più affollato della storia dell’Umanità che, neanche a dirlo, ci ha addirittura omaggiato di una spettacolare tempesta in mare aperto.

Che dire dopo 6000 km in due settimane?
Grazie Givi per averci accompagnato in quello che attualmente è stato il viaggio più bello della nostra vita… Ma poi si dice sempre così ogni anno e il successivo sarà nuovamente il top con voi!

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