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Il Viaggio in Sud America

Tour in motocicletta in Sud America

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Luca finisce gli esami universitari mentre Marco è a San Paolo da Luglio… è deciso: a Dicembre partiamo per il Sud America! Senza dubbio in moto: tutti e 4 siamo appassionati motociclisti. Ma noleggiare le moto in Sud America non è né facile né sicuro, così acquistiamo 4 moto usate, identiche per avvantaggiarci coi pezzi di ricambio: 4 datate Transalp, completamente meccaniche per evitare complicazioni coi componenti elettronici. Marco e Luca, capaci meccanici, curano la revisione delle moto. Marco sceglie per sé la sua e la chiama “la Poderosa”. Come bagagli ci procuriamo 2 tende, materassini, giacche leggere e pesanti, giubbetti airbag e qualche indumento, più i kit completi di borse e accessori GIVI. Per evitare problemi di dogana, le moto le spediamo via aerea, imballate in casse adatte e con tutto il necessario stipato nei bauletti. I costi però sono alti, perciò spediamo solo 2 moto e viaggeremo con 3: abbiamo già una Kawasaki Versys 650 a San Paolo, la caricheremo meno di bagagli e trasporterà Laura come passeggera. Le moto arriveranno a Buenos Aires nei primi giorni di Dicembre. Luca parte prima, il 27 Novembre, per recuperare la Kawasaki a San Paolo: in solitaria raggiunge il Sud del Brasile, attraverso le isolate lunghissime strade dell’Uruguay, coprendo in 2/3 giorni circa 2.000 km.
Noi lo raggiungiamo. Amici argentini ci ospitano e, dandoci preziosi consigli sui luoghi da visitare, ci mettono a disposizione il garage per la preparazione finale. Lo sdoganamento seguito da “Dakar moto” avviene senza imprevisti. Luca e Marco proprietari delle 2 Transalp si presentano con i dovuti documenti in aeroporto dove consegnano loro le moto perfettamente integre.

Argentina

 Da Buenos Aires A San Salvador De Jujuy

Partiamo il 6 Dicembre da Buenos Aires e, percorrendo la provincia di San Luis e Mendoza, giungiamo la sera dell’8 Dicembre a Mendoza, città famosa per le sue cantine. L’indomani partiamo per le Ande. La temperatura scende man mano saliamo di quota, strade incantevoli ci portano sui 3.500 m al confine con il Cile. Attraversiamo il parco di Aconcagua e raggiungiamo il ghiacciaio sulle falde del monte Aconcagua (che significa “Sentinella bianca”), una delle più alte vette della cordigliera, 6.962 m! Lo spettacolo ci incanta. Percorriamo 3 ore di fuoristrada in un paesaggio mozzafiato. Un motociclista solitario condivide con noi questi imprevedibili valichi andini, mentre dall’alto ci scruta qualche lama curioso. Il 10 Dicembre ripartiamo da Mendoza, un tratto desertico che ci porta nella provincia di San Juan, poi strade interminabilmente lunghe e dritte fino alla fertile valle di San Augustin, dove acquistiamo e riempiamo 2 taniche aggiuntive di carburante. Addentrandoci nel deserto i cactus aumentano, giganti vegetali che movimentano lo spazio sconfinato nel mezzo del niente, e ci divertiamo a fotografare la loro maestosità.
Dopo chilometri arriviamo alla piccola Valle Fértil.

La meraviglia è grande quando raggiungiamo la bellissima e misteriosa Valle della Luna nel parco di Ischigualasto, circa 62.000 ettari di territorio dichiarato, con la vicina Talampaya, a La Rioja, Patrimonio dell’Umanità: nei suoi giacimenti paleontologici si trova quasi completa tutta la sequenza del Periodo Triassico e dell’Era Mesozoica.
Lo stupore per il luogo incantato ci induce ad accamparci con le nostre tende, per poter partecipare il giorno successivo ad un tour estasiante in questa terra dei Dinosauri. Il 12 Dicembre percorriamo la Coronel Felipe Vanera, una rossa strada che ci porta tornante dopo tornante a Punto Alto verso Chilesito ne La Rioja. Che bellezza! Le strade continuano a stupirci per la loro perfezione, sembrano invitarci a una “piega” dopo l’altra, peccato che il carico del nostro bagaglio non lo consenta. A Chilesito ci guida la curiosità e la fede: nel campanile della piccola chiesetta di San Domenico la sera appare ormai da anni la Madonna con un effetto “lumínico” inspiegabile. Ammiriamo strabiliati! Un grande Cristo simile a quello di Rio domina la città. Il giorno dopo iniziamo a percorrere la mitica Ruta National 40 per raggiungere Cafayate. E siamo nella provincia di Salta, famosa per i suoi vigneti. Il 14 mattina iniziamo sotto uno splendido sole un suggestivo percorso per raggiungere la Cuesta del Obispo. Incontro inatteso con un maestoso anfiteatro scavato dal vento nella roccia 40/50 volte più alto di noi, ristoro ombroso di tanti pappagallini.

Con un cammino di 21 km fuoristrada che unisce Salta a Cachi, saliamo a quota 3.457 m per gustare un paesaggio sorprendente e un ottimo formaggio di capra e salame che un pastore, con il suo lama, vende ai turisti. Scendiamo verso Chachi dalla “cresta del vescovo” attraverso un immenso altopiano disseminato di cactus. A Cachi ha inizio una delle più belle avventure!
La nostra meta: San Antonio de Los Cobres, il centro urbano più elevato di tutta l’Argentina.
Un intrigante percorso ci attende: anticipiamo di un paio di mesi un tratto della gara di rally Dakar!
Verso mezzogiorno ci rilassiamo in un ristorantino carino, e ripartiamo. Ben presto ci accorgiamo che risalendo le pendici andine la difficoltà del cammino aumenta. Sfortunatamente buchiamo: torniamo a Cachi per riparare il pneumatico e rivalutare il percorso. La mattina seguente raggiungiamo dopo un primo piccolo guado La Poma, paesino incastonato nella coloratissima pianura andina. Poi il paesaggio diventa più arido e inospitale, “la 40” inizia a salire, il respiro e la carburazione delle moto cambiano. Incrociamo una simpatica signora che accompagna i lama al pascolo, mastica coca per resistere alla quota e ci chiede un compenso per farsi fotografare.

Proseguiamo fra guadi fino al punto più alto, il passo Abra del Acay, 4.895 m sIm: entusiasti e infreddoliti, scattiamo qualche foto indimenticabile! Arriviamo a San Antonio de Los Cobres il 15 Dicembre: ci rifocilliamo con un ottimo stufato di lama e pernottiamo, unici ospiti dell’albergo.
Diretti verso la provincia di Jujuy, per tutta la mattina successiva percorriamo un enorme altopiano: lama bianchi e marroni popolano i pascoli, ci divertiamo a fotografarli e rincorrerli.
Poi un nuovo meraviglioso spettacolo: lasciati alle spalle i colori dei colli, davanti a noi si profila un bianco inaspettato, accecante come la neve. Pian piano questo bianco deserto si avvicina in tutta la sua maestosità e capiamo di esser di fronte a Salinas Grandes. Esagoni perfetti sono disegnati come quadri. 10.000 anni fa era un lago di acqua dolce, paludoso e di vegetazione abbondante. Oggi è un enorme specchio di sale costellato in alcuni punti da piscine azzurro turchese. Entriamo in moto caricando sul sedile, al posto dei bagagli, la guida che ci illustrerà nei dettagli il lavoro della natura e dell’uomo. 

Quanta bellezza in queste prime settimane di viaggio! L‘Argentina ci ha stupito, non avremmo mai immaginato luoghi, percorsi e avventure tanto affascinanti: un vero spettacolo della natura e un grande dono inatteso. Le nostre moto sono state sempre all’altezza delle situazioni, le abbiamo coccolate solo lubrificando regolarmente la catena e controllando qualche dettaglio, che mezzi! E ancora meglio son stati i piloti: grande divertimento e grande famiglia!!

Paraguay e Brasile

DA ASUNCIÓN A SÃO PAULO

È il 18 dicembre, percorriamo lunghi tratti di rossa terra fra una rigogliosa vegetazione diretti ad Asunción per incontrare Padre Aldo, un nostro caro amico missionario, fondatore di una grande opera di carità. Trascorriamo con lui 2 piovosi giorni, accompagnandolo nella sua clinica per malati terminali poverissimi. Visitiamo la scuola e l’asilo che accolgono più di 500 bambini, situati in un edificio che sembra una fortezza protetta. Nella fragile realtà paraguaiana, tutto ciò sembra un miracolo. Con la benedizione di Padre Aldo ripartiamo per il Parco Nazionale di Iguaçu. Il 21 Dicembre siamo a Foz do Iguaçu – “acqua grande” nell’etimologia tupi-guaranì. La grandiosità di queste 275 cascate con un’altezza di 60 m circa, una delle meraviglie naturali del pianeta, è indescrivibile!! ‬Le visitiamo nel lato brasiliano percorrendo ogni anfratto raggiungibile e rimanendo abbagliati. Nel pomeriggio non perdiamo l’occasione di vedere l’enorme diga idroelettrica di Itaipú, costruita sul fiume Paraná al confine tra Paraguay e Brasile: lunga 7.700 m, alta 196 m, con 20 turbine soddisfa il fabbisogno elettrico del 95% del Paraguay e 25% del Brasile.
Lasciamo il 22 Dicembre “las cataratas”, entriamo dalla caotica Ciudad del Este inaspettatamente senza problemi doganali in Brasile e per la vigilia di Natale, passando da Maringá ed evitando incombenti acquazzoni, raggiungiamo la mitica San Paolo.

Lasciate alle spalle le confortevoli strade finora incontrate, ci buttiamo nel vigoroso traffico sanpaulista! Ci spostiamo agilmente da Ibirapuera a Morumbi sulla Paulista, la Marginale, la Bandeirantes facendo attenzione ai numerosi autovelox. Il Brasile ci è familiare: Alfredo vive qui spesso per lavoro, Laura vi ha soggiornato più volte, Luca qualcuna, Marco ha trascorso gli ultimi 7 mesi a San Paolo per uno scambio universitario e se ne è innamorato! Trascorriamo l’atteso Natale in questa gigantesca città, dove ci aspettavamo di vedere più sfarzo di luci e colori, ma quest’anno la crisi si fa sentire. Mentre per il pranzo natalizio la Jardineira, la nostra ciurrascheria preferita, dà il meglio di sé… e ripeteremo il 4 Gennaio per i 54 anni di Laura!! Per l’ultimo dell’anno vorremmo goderci i fuochi di Rio, così ci prepariamo dopo un paio di giorni alla partenza. Amici di Marco ci invitano a soggiornare da loro ad Ilhabela , così il 28 Dicembre impegniamo a superare le lunghe code che portano a questa bella località marina. Lo spettacolo di palmeti e grasse piante esotiche che si riflettono nel mare è notevole, l’accoglienza e la compagnia sono spettacolari, ma Rio non può attendere. Lasciare Ilhabela è ancor più complicato che arrivarci: vorremmo fare un tratto lungo la costa per goderci lo stupendo paesaggio, ma il traffico ci dirotta decisamente sull’autostrada.

Per sera siamo nell’incantevole Rio. Scorrazziamo con le nostre moto sotto il sole di Barra da Tijuca e gli acquazzoni nella salita al Cristo, ci godiamo rilassanti spuntini sdraiati sulla sabbia fine della Praia Vermelha alle spalle di Pão de Açucar e ammiriamo i tramonti incantati nella laguna! L‘ultimo dell’anno posteggiamo le nostre moto nei pressi del Giardino Botanico e assieme ad una massa innumerevole di persone vestite di bianco per augurarsi pace e prosperità raggiungiamo a piedi la già gremita, rumorosa, scintillante Avenida Atlantica. Attendiamo la mezzanotte, lo spettacolo è esilarante: migliaia di nasi all’insù scrutano l’orizzonte sopra le illuminate navi da crociera che alla fonda si preparano ad incastonarsi fra la pioggia di luce. A mezzanotte inizia lo show: 20 minuti ininterrotti di luce, fuochi, giochi pirotecnici illuminano Copacabana e la spiaggia e l’oceano si colorano in continua dissolvenza e luce! Ci rimangono ancora 2 giorni di vacanza, ne approfittiamo per imparare un po’ di surf. Felici e abbronzati rientriamo a San Paolo partendo all’alba per scongiurare i terribili acquazzoni previsti. Arriviamo asciutti e soddisfatti, pronti a festeggiare con un ultimo ciurrasco, il giorno successivo, il compleanno di Laura e la fine di questa indimenticabile, sorprendente, magnifica e… familiare avventura sudamericana!

I protagonisti

Una famiglia bresciana

I protagonisti

Una famiglia bresciana

Mamma Laura, papà Alfredo, i figli Luca e Marco: quattro appassionati motociclisti.

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