Sulla strada della Dakar, Cile
Tour in moto in Cile
Una grande avventura vissuta intensamente da 11 motociclisti esperti, in sella a moto super accessoriate per sostenere performance estreme, vertiginose escursioni termiche da 8 fino a 44°C all’ombra ed altezze che svettano dal livello del mare fino a 4.820 metri.
Tra gli ispiratori del viaggio Jeremias Israel ingaggiato dalla Honda HRC proprio per correre la Dakar. Tra i partecipanti il grande Lucio Cecchinello, Team Manager della MotoGP. Tra i testimoni che vivono con noi l’esperienza su due ruote il giornalista Mario Ciaccia di Motociclismo. Tra le prove che dobbiamo superare, la più grande è la natura: aria sottile, aridità, vento rovente.
Racconto di viaggio
In moto oltre i 4.800 metri
Curiosità, avventura e adrenalina ci mettono in moto su asfalto, sterrato, canyon e deserto per attraversare 2.500 km al seguito delle tappe cilene della Dakar fino ai confini di Bolivia e Argentina. Jeremias Israel, fortissimo crossista cileno, ci aveva invitato: “Fatevi il deserto dell’Atacama mentre si svolge la Dakar, così mi venite a trovare durante il giorno di riposo a Iquique”.Così abbiamo deciso di vivere questi 7 giorni di esperienze estreme, in paesaggi mozzafiato, con passi stupendi di cui molti senza nome forse perché, letteramente, ti lasciano senza parole. Da Calama, città nel deserto di Atacama, scendiamo sull’Oceano Pacifico all’altezza di Tocopilla, cittadina sulla costa e valvola di sfogo dalla fornace del deserto. Seguiamo la costa selvaggia del Pacifico verso Nord fino a Iquique, che ha la più bassa piovosità media annuale, 8 volte inferiore a quella del deserto del Sahara ed è famosa per le dune alte quasi 1.000 metri che precipitano nell’Oceano. Passiamo poi per la Reserva Nacional Pampa del Tamarugal popolata dagli alberi Tamarugo le cui radici arrivano a smuovere la terra più profonda alla ricerca di acqua. Quindi torniamo a guidare sulla costa e di nuovo tagliamo l’entroterra verso San Pedro de Atacama, circa 170 km a Ovest dal confine con l’Argentina e 60 km a Sud da quello con la Bolivia.Dividendoci in due percorsi, abbracciamo la lingua di terra del Volcán Láscar, uno dei vulcani più attivi delle Ande, per arrivare alla Reserva Nacional Los Flamencos e vedere i fenicotteri rosa. Che spettacolo! La riserva naturale è divisa in 7 settori a diverse altitudini ciascuno con vegetazioni, animali e condizioni climatiche particolarissime, dalle acque calde ai laghi salati, alla Valle della Luna… noi guidiamo fino al settore Laguna Miñiques, ai piedi della vetta che sfiora i 6.000 metri.
I protagonisti
I protagonisti
JOSEPH PERUCCA
Si è occupato di tutti gli aspetti organizzativi del nostro tour. Non a caso è il GIVI Oversea Operational Director. Ha percorso il tragitto in sella a una delle due moto Suzuki DL1000 V-STROM.
MANUEL JAMETT
Una vera, autentica Guida cilena esperta di Dakar non poteva mancare in un team avventuroso come il nostro.
MARIO CIACCIA
Il famoso Giornalista di Motociclismo Italia è un Il protagonista non solo in pista, ma anche post: dopo averla vissuta, racconterà infatti la sua entusiasmante esperienza in sella alla Suzuki DL1000 V-Strom sulla stampa di settore motociclistico.
EDUARDO ZAMPIERI SILVA
Di questa avventura sudamericana è arrivata voce in Brasile, grazie al motociclista del nostro team che è anche Giornalista di Motociclismo Brazil.
WEI QUAN HE
Dalla Cina, un partner di viaggio che è tutto un programma. Come si pronuncia il suo nome? Di fronte ai nostri dubbi, si è affibbiato da solo un soprannome: “Call me Stanley (che facciamo prima)”. È il produttore della plastica con cui sono realizzate le borse GIVI.
ENRIQUE PERNIGON
In sella con Enrique c’è anche LILIANA GAITAN. Vengono da un’impresa, la Comercializadoras Europea Bogotà Colombia. Per vivere un’impresa più grande, su due ruote.
SERGIO TAMAYO
La nostra guida cilena, di Procircuit Chile, ci ha fatto scoprire percorsi alternativi e vedere paesaggi incantevoli.
MARCO A. BOZ
Partner di viaggio straordinario. Non perde occasione per testare qualità, utilità, robustezza e durevolezza dell’equipaggiamento. Orgoglioso di far parte del mondo GIVI con la sua Sport Car Import Export Paraguay.
LUCIO CECCHINELLO
Anni fa rischiò di vincere il Mondiale 125 GP e oggi è il Team Manager LCR Honda MotoGP e MotoE. Quanti segreti, appresi grazie alle videocamere montate sul manubrio delle moto dei campioni di MotoGP, ci ha svelato al ristorante! Tra i suoi partner tecnici c’è anche GIVI. E in un raid come la Dakar, ci va a nozze. Nel nostro viaggio Lucio guida la Honda NC750X da 55 CV.
PIETRO AMBROSIONI
P.R. GIVI USA, è il nostro fotografo ufficiale. In coppia col giornalista Mario Ciaccia ha “fermato” alcuni momenti di viaggio memorabili.
PABLO LEVALLE
Pablo guida in casa, grazie alle sue numerose competenze di rally nel deserto e di moto tour con la Desafío Producciones Santiago Chile.
Equipaggiamento consigliato
Un viaggio estremo nel deserto come il nostro GIVI EXPLORER DAKAR richiede moto equipaggiate con borse, cupolini, paramotore, faretti aggiuntivi e altri efficienti e fidati “compagni di viaggio” . “Come sempre le Valige e accessori givi – che uso in ogni mio viaggio in moto – hanno risposto alla grande all’appello, proteggendo la mia attrezzatura dal caldo, dalla polvere e dalle torture dei lunghi tratti percorsi in fuoristrada.” Parola di fotografo, Pietro Ambrosioni.Lucio Cecchinello, che ha approvato in pieno tutto l’equipaggiamento per moto GIVI, ha speso qualche parola in più su Top case e valigie laterali trekker outback che, oltre a risultare preziose per il trasporto dei bagagli personali e attrezzature varie, si sono dimostrate eccezionali anche nel contesto di un impiego così estremo: freddo, caldo, buche, pioggia, sabbia, vento, sterrato, dune, salti e anche… cadute.Enrique Pernigon ha elogiato in particolare la robustezza e capacità di carico del Top case posteriore in alluminio trekker outback, capace di contenere fino a 2 caschi modulari.La versatilità delle borse da serbatoio Tanklock ha dato grandi soddisfazioni. Il sistema di attacco rapido Tanklock, brevettato da GIVI, garantisce un aggancio sicuro ed istantaneo. Le borse, espandibili e con porta tablet removibile, sono il contenitore ideale per tutti i vari device elettronici e per molto altro.Tra le svariate difficoltà di percorso che abbiamo affrontato, sono da segnalare alcune curve dalle strane traiettorie, che durante il viaggio in notturna ingannano perché la moto punta all’esterno. Per queste evenienze, i Faretti supplementari sono un portento, perché permettono di avere sempre una visuale chiara del bordo stradale.Un Paramotore serio è necessario in percorsi a rischio cadute. Anche il Paracoppa è indispensabile, specialmente su tratti a fondo pietroso.
Che succede quando l’aria si fa rovente, di colpo, con violenza? Vicino a un paese chiamato Maria Elena, a 1.200 metri in mezzo al deserto, abbiamo dovuto affrontare un rettilineo flagellato da un vento arroventato. Per proteggersi dall’aria e dalla sabbia, incredibile l’utilità del Parabrezza regolabile airflow apprezzatissimo da Enrique Pernigon: con i 2 pezzi montati grazie ad un particolare effetto aerodinamico protegge molto più della sua altezza, e smontando invece la parte superiore si possono fare gli sterrati vedendo bene cosa c’è davanti.Nelle vicinanze dei laghi salini e della magnifica laguna, le Estensioni per cavalletto hanno impedito alle nostre moto di sprofondare nella sabbia melmosa.In Cile le distanze considerevoli tra un insediamento e l’altro possono creare non pochi problemi. Dopo Tacopilla, ad esempio, il rifornimento successivo distava 139 km. Niente paesi, niente case, niente benzina. Fondamentali sono state le Taniche e gli Accessori porta taniche. Da riempire prima!Per vedere i piloti della Dakar, alle 5 di mattina Ciaccia e Ambrosioni sono partiti vestiti come per l’Elefantrekken: serviva una tenuta invernale estrema per salire fino un passo alto 4.300 metri. I Paramani hanno fatto bene il loro compito, da 10 e lode.
Un viaggio estremo nel deserto come il nostro GIVI EXPLORER DAKAR richiede moto equipaggiate con borse, cupolini, paramotore, faretti aggiuntivi e altri efficienti e fidati “compagni di viaggio” . “Come sempre le Valige e accessori givi – che uso in ogni mio viaggio in moto – hanno risposto alla grande all’appello, proteggendo la mia attrezzatura dal caldo, dalla polvere e dalle torture dei lunghi tratti percorsi in fuoristrada.” Parola di fotografo, Pietro Ambrosioni.Lucio Cecchinello, che ha approvato in pieno tutto l’equipaggiamento per moto GIVI, ha speso qualche parola in più su Top case e valigie laterali trekker outback che, oltre a risultare preziose per il trasporto dei bagagli personali e attrezzature varie, si sono dimostrate eccezionali anche nel contesto di un impiego così estremo: freddo, caldo, buche, pioggia, sabbia, vento, sterrato, dune, salti e anche… cadute.Enrique Pernigon ha elogiato in particolare la robustezza e capacità di carico del Top case posteriore in alluminio trekker outback, capace di contenere fino a 2 caschi modulari.La versatilità delle borse da serbatoio Tanklock ha dato grandi soddisfazioni. Il sistema di attacco rapido Tanklock, brevettato da GIVI, garantisce un aggancio sicuro ed istantaneo. Le borse, espandibili e con porta tablet removibile, sono il contenitore ideale per tutti i vari device elettronici e per molto altro.Tra le svariate difficoltà di percorso che abbiamo affrontato, sono da segnalare alcune curve dalle strane traiettorie, che durante il viaggio in notturna ingannano perché la moto punta all’esterno. Per queste evenienze, i Faretti supplementari sono un portento, perché permettono di avere sempre una visuale chiara del bordo stradale.Un Paramotore serio è necessario in percorsi a rischio cadute. Anche il Paracoppa è indispensabile, specialmente su tratti a fondo pietroso.
Che succede quando l’aria si fa rovente, di colpo, con violenza? Vicino a un paese chiamato Maria Elena, a 1.200 metri in mezzo al deserto, abbiamo dovuto affrontare un rettilineo flagellato da un vento arroventato. Per proteggersi dall’aria e dalla sabbia, incredibile l’utilità del Parabrezza regolabile airflow apprezzatissimo da Enrique Pernigon: con i 2 pezzi montati grazie ad un particolare effetto aerodinamico protegge molto più della sua altezza, e smontando invece la parte superiore si possono fare gli sterrati vedendo bene cosa c’è davanti.Nelle vicinanze dei laghi salini e della magnifica laguna, le Estensioni per cavalletto hanno impedito alle nostre moto di sprofondare nella sabbia melmosa.In Cile le distanze considerevoli tra un insediamento e l’altro possono creare non pochi problemi. Dopo Tacopilla, ad esempio, il rifornimento successivo distava 139 km. Niente paesi, niente case, niente benzina. Fondamentali sono state le Taniche e gli Accessori porta taniche. Da riempire prima!Per vedere i piloti della Dakar, alle 5 di mattina Ciaccia e Ambrosioni sono partiti vestiti come per l’Elefantrekken: serviva una tenuta invernale estrema per salire fino un passo alto 4.300 metri. I Paramani hanno fatto bene il loro compito, da 10 e lode.