Anita Africa Tour
6 settimane girando l'Africa in moto
Africa. Perché è la volta dell’Africa? Cosa mi fa venir voglia di guidare in questa parte del mondo?
Per le mie 6 settimane di tour africano (22 novembre 2018 -2 gennaio 2019), ho fatto un anello, partendo da Città del Capo (Sud Africa), passando per Namibia, Botswana, Zimbabwe, Zambia, ritorno in Zimbabwe, ritorno in Botswana, ritorno in Sud Africa, Lesotho e ritorno in Sud Africa per la terza volta.
Ho finito il mio giro a Città del Capo e la moto è stata sistemata qui fino al mio ritorno a novembre 2019
per continuare ad esplorare questo continente unico!La risposta è semplicissima. Le mie vacanze più lunghe vanno da novembre a dicembre, sarà inverno nell’emisfero settentrionale quindi posso avventurarmi solo nell’emisfero australe. Ho già guidato in 5 continenti, tranne Africa e Antartide… quindi ora è il momento di andare in Africa.
La protagonista
Anita Yusof
La protagonista
Anita Yusof
Provenienza: Ipoh, Perak, Malesia
Educazione: attualmente sta facendo il suo PhD in Sports Science
Professione: lettrice e insegnante presso IPG Kampus Ipoh (Phy Edu Dept)
Hobbies: Backpacking, Overlanding, Outdoor activities
Musica preferita: Rock & Heavy Metal anni ’80 e ’90
Libro preferito: “Anything” di Sidney Sheldon.
Equipaggiamento Consigliato
Per questo tour ho deciso di utilizzare la mia fidata Yamaha FZ150 che ho chiamato GD. È la stessa moto che ho usato per il mio Global Dream Ride. Perché ho usato questa moto quando avevo altre opzioni come la mia Honda CB500X o la nuova BMW F700GS? Ci sono diverse ragioni e la questione più importante è il budget. Devo avere un carnet che mi permetta di portare la moto in Sud Africa e più alto è il valore di mercato della moto, più costoso sarà il deposito per il carnet. Ci sono anche altri motivi per cui la mia Yamaha FZ150 è in cima alla lista delle mie preferenze; è una moto sicura per il carburante, i costi di manutenzione sono più bassi, i pezzi di ricambio saranno più facili da reperire, è più leggera rispetto alle altre moto che possiedo e in condizioni stradali non ottimali, da percorrere in solitaria, una moto più leggera è la scelta più saggia.Io e la moto siamo completamente accessoriati Givi, di cui sono Brand Ambassador. Per GD in Africa ci sono una coppia di faretti nuovi, un paio di taniche, un parabrezza regolabile per il flusso d’aria, supporto per telefono e GPS, piastra e portapacchi, stopper, cassetta e borsa porta attrezzi, rete a ragno ed il kit di riparazione gomme tubeless S450. Per il trasporto dei bagagli ho utilizzato borse morbide impermeabili Givi da 80, 40 e 30 litri. Per l’abbigliamento ho invece scelto Hevik, marchio “figlio” di Givi, di cui vesto un completo tecnico tre strati, un completo antiacqua, guanti estivi e invernali per poter far fronte agli sbalzi termici ed uno scaldacollo.
Per questo tour ho deciso di utilizzare la mia fidata Yamaha FZ150 che ho chiamato GD. È la stessa moto che ho usato per il mio Global Dream Ride. Perché ho usato questa moto quando avevo altre opzioni come la mia Honda CB500X o la nuova BMW F700GS? Ci sono diverse ragioni e la questione più importante è il budget. Devo avere un carnet che mi permetta di portare la moto in Sud Africa e più alto è il valore di mercato della moto, più costoso sarà il deposito per il carnet. Ci sono anche altri motivi per cui la mia Yamaha FZ150 è in cima alla lista delle mie preferenze; è una moto sicura per il carburante, i costi di manutenzione sono più bassi, i pezzi di ricambio saranno più facili da reperire, è più leggera rispetto alle altre moto che possiedo e in condizioni stradali non ottimali, da percorrere in solitaria, una moto più leggera è la scelta più saggia.Io e la moto siamo completamente accessoriati Givi, di cui sono Brand Ambassador. Per GD in Africa ci sono una coppia di faretti nuovi, un paio di taniche, un parabrezza regolabile per il flusso d’aria, supporto per telefono e GPS, piastra e portapacchi, stopper, cassetta e borsa porta attrezzi, rete a ragno ed il kit di riparazione gomme tubeless S450. Per il trasporto dei bagagli ho utilizzato borse morbide impermeabili Givi da 80, 40 e 30 litri. Per l’abbigliamento ho invece scelto Hevik, marchio “figlio” di Givi, di cui vesto un completo tecnico tre strati, un completo antiacqua, guanti estivi e invernali per poter far fronte agli sbalzi termici ed uno scaldacollo.