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Turchia

Viaggio in Moto in Turchia

Great Venture
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Dopo aver lasciato i Balcani la Turchia aveva catturato la nostra attenzione. La prima cosa che ci ha colpiti dopo essere entrati nel paese fu la grande moschea dove un muezzin stava invitando ad alta voce la gente a pregare. Mentre andavamo a Istanbul, abbiamo fatto una pausa per bere un caffè quando un’altra motocicletta equipaggiata come la nostra si è avvicinata. John, il motociclista, è un bravo ragazzo di Boston che ha comprato la sua moto in Albania e ha trovato una soluzione veloce e creativa per montare le sue cose installando un grande baule nella parte anteriore.

Abbiamo impiegato un po’ più del previsto per arrivare a Instanbul a causa del traffico. Veysel, un motociclista eccezzionale, ci ha invitato tramite couchsurfing per rimanere da lui. Ci ha salutati dalla sua finestra ed è corso giù a incontrarci. Dopo tanto sudore di ore nel traffico lento di Istanbul ci siamo sentiti come in paradiso quando siamo entrati nell’appartamento arredato con finezza, e abbiamo finalmente bevuto qualcosa di fresco. Dopo un po’ Veysel ci ha portati a İstiklâl Caddesi, uno dei viali più famosi di Istanbul. Ci siamo fermati sulla terrazza di una bar, la quale gode di una vista spettacolare sul centro storico della città. Abbiamo visitato il famoso Galatatower, chiamato Galata kulesi in Turchia. Era illuminato con tanti colori, il che lo rendeva bellissimo. Sulla strada di casa casa abbiamo ordinato del cibo turco e ci siamo divertiti molto con Veysel e il suo amico, un altro motociclista che si è unito a noi più tardi. Il giorno dopo noi quattro siamo andati in un ristorantie molto carino per osservare il Bosforo e abbiamo fatto una deliziosa colazione turca.

Dato che altri avevano già altri piani per la giornata, noi due ci siamo messi in marcia per un giro turistico nella parte vecchia europea della città. Abbiamo visitato la Moschea Blu e il bellissimo parco pieno di palme della Basilica di Santa Sofia. Per strada abbiamo mangiato del baclava, una caramella dolce e appiccicosa dal sapore a dir poco ottimo. La giornata è giunta al termine troppo velocemente e sulla via del ritorno abbiamo ammirato lo skyline notturno che rifletteva nelle acque del Bosforo.
Dopo aver deciso che volevamo andare in spiaggia, siamo partiti verso sud, a Çeşme , vicino Izmir. Lì abbiam trovato una bella piazzola tra gli alberi di melograno. Ricorderemo per sempre ciò che avremmo trascorso l’indomani come uno dei migliori giorni del nostro viaggio, perché abbiamo incontrato tantissime persone meravigliose in Turchia. Al mattino successivo, dopo aver messo via la tenda, una bici è arrivata sfrecciando, alzando un enorme polverone per poi fermarsi proprio davanti a noi. Un tizio con un turbante rosso ci ha chiesto se volevamo prendere un tè con lui. Dato che ci sembrava molto amichevole e a noi è sempre piaciuto bere del tè al mattino, accettammo l’invito di buon grado e ci mettemmo in moto dietro di lui, percorrendo una strada non asfaltata. 

La moto iniziò a tremare, sotto la strada sterrata e sassosa, mentre eravamo in cammino verso l’ignoto. Dove ci stava portando? Lungo la strada si fermò per prendere un altro ragazzo e noi quattro arrivammo in un piccolo ristorante fuori città. Alcuni altri uomini erano già seduti lì, a fumare e a bere tè. Erano tutti incuriositi dalle nostro moto e dal viaggio che avevamo intrapreso. Le risa non sono mancate nel tentativo di comunicare con loro. Dopo averci raccontato molte storie, gesticolando e disegnando con una vecchia penna nel nostro minuscolo taccuino Mehmet, il tizio che ci aveva invitato ci ha riportato sulla strada principale.
Così abbiamo ripreso il cammino verso Çeşme, e mentre ci stavamo godendo il panorama un’auto della polizia ci ha fermati. L’uomo ci ha detto che stavamo andando troppo veloce e dovremmo pagare 90 euro (già convertiti dalla lira turca). Di fianco un’altra vettura venne fermata e l’autista notò che stavamo prendendo una multa. Così abbiamo iniziato a parlare e abbiamo raccontato del nostro viaggio e di come dormiamo, per lo più in tenda, per risparmiare denaro. All’inizio hanno provato a parlare con la polizia per ridurre la sanzione, ma senza successo. Dopo un po’ si sono avvicinati con un sacco di soldi, e ci hanno detto di andarli a depositare in banca. All’inizio non capivamo cosa stesse cercando di fare, ma poi ci ha spiegato che l’idea del nostro viaggio gli era piaciuta tantissimo, per cui avrebbe pagato la multa per noi. Dovevamo recarci in banca. Eravamo davvero sconcertati e non sapevamo cosa dire, per cui lo ringraziammo e lentamente andammo via, cercando di realizzare quanto era appena accaduto. Da quel momento, dopo che la polizia ci aveva fermato, avevamo più soldi di prima. È stata una sensazione pazzesca.

Poco dopo abbiamo raggiunto la bellissima costa e abbiamo deciso di bere un caffè in un bel ristorante per goderci la vista pittoresca mentre navigavamo su internet. Dopo un po’ abbiamo avuto una conversazione con un ragazzo di nome Batıkan, molto socievole, che ci ha invitato a rimanere a casa sua per la notte. Abbiamo accettato con gratitudine, e quando siamo andati a pagare per il nostro caffè il cameriere ci ha detto che il ragazzo aveva già saldato il conto. Seguendo la sua auto siamo arrivati in una bella casa con un giardino pulito dove ci hanno accolto la sua adorabile moglie Zeynep e due simpatici cagnolini. Abbiamo accettato molto volentieri la loro offerta di andare in spiaggia insieme. Le ore successive sono praticamente volate, nuotando nel mare scintillante di una spiaggia di sabbia perfetta, con la piacevolissima compagnia dei nostri nuovi amici. Per cena abbiamo cucinato pesce alla griglia nel loro giardino e abbiamo cenato insieme.

Il giorno seguente volevamo andare a Chios con il traghetto ma una volta arrivati lì non ci hanno lasciato entrare con la moto, così abbiamo cambiato il nostro itinerario e ci siamo diretti verso Ephesos, un’antica città greca. Sull’autostrada, sfrecciando a tutta birra, un’altra motocicletta ci sorpassa. Alla prossima stazione di servizio abbiamo visto di nuovo la stessa Honda Varadero con il suo motociclista. Originario della Tunisia, vive in Svizzera ed era in viaggio verso la Mekka in Arabia Saudita con la sua motocicletta. Gli abbiamo detto che il nostro piano era di visitare Ephesos e ha deciso spontaneamente di accompagnarci. Abbiamo ripreso insieme l’autostrada, e questa volta abbiamo sperimentato a che velocità potesse andare la moto, con lui che sfrecciava davanti a noi, a volte sorpassandoci e a volte fermandosi di colpo. Finalmente arriviamo ad Efeso. Ci scambiamo i contatti, e lui registra il nostro numero come “Re”, spiegandoci che ci sono solo due tipi di persone al mondo: re e schiavi. Mentre si congedava, predisse che avremmo potuto leggere di lui sui giornali più tardi. Purtroppo così fu: poche settimane dopo ci inviò un messaggio dicendo che non è mai riuscito a raggiungere la Mekka a causa di un incidente stradale. Sulla strada del ritorno ci siamo imbattuti in un’altra grande motocicletta da viaggio parcheggiata accanto alla nostra con le stesse gomme Heidenau, di proprietà di una coppia spagnola molto simpatica.

La nostra prossima destinazione era Pamukkale, letteralmente “castello di cotone” in turco, una sorgente calda con scogliere e piscine ricoperte di calcio bianco. Per evitare gruppi di turisti abbiamo deciso di recarci lì la mattina presto. E’ stata la decisione più giusta in quanto abbiamo potuto ammirare le bellissime terrazze bianche con acqua scintillante in totale tranquillità. Reperire un po’ di cibo locale non è stata un’impresa facile quanto immaginavamo. C’erano parecchi ristoranti dove venivano serviti solo piatti cinesi. Tornati alla nostra moto siamo stati felici di vedere gli stessi identici motociclisti spagnoli del giorno prima.

La prossima destinazione era la Cappadocia. Con le sue formazioni rocciose uniche, le valli e i canyon è un posto che tutti dovrebbero visitare quando si è in Turchia. Siamo arrivati a mezzanotte circa a Göreme e abbiamo piantato la nostra tenda su una collina con un’incredibile vista sulla città. Il nostro sonno durò solo fino alle tre del mattino, perché avevamo prenotato uno dei famosi voli in mongolfiera della regione. Arrivati al punto di incontro, un minuscolo autobus ci portò in un albergo dove già un gruppo di turisti, per lo più asiatici, stava aspettando. Dopo il selvaggio accampamento, non ci siamo adattati velocemente alla folla di ospiti lussuosi. Sono bastati una tazza di caffè e dei biscotti per tirarci su il morale. Dopo poco, un altro autobus ci ha portati al punto di partenza delle mongolfiere. È stato uno spettacolo impressionante vedere questi enormi palloni che si accendevano di fuoco. Poco dopo essere entrati nella cesta siamo ascesi in un cielo ancora privo di luce. Intorno a noi c’era il rumore di centinaia di altre mongolfiere nell’aria. Il paesaggio con le sue caratteristiche fiammate fumose era spettacolare, specialmente all’alba: lo scenario si lasciava toccare dalla calda luce mattutina. Un atterraggio violento a causa del vento è stata un’ottima scusa per bere un bicchiere di champagne. Dopo questa magnifica esperienza ci siamo diretti a piedi verso una delle bellissime valli e abbiamo visitato una vecchia chiesa cristiana costruita all’interno delle rocce. Abbiamo anche visitato una città sotterranea millenaria usata dai primi cristiani come nascondiglio in Cappadocia. Le gallerie dell’impressionante città-grotta contenevano camere da letto, salotti, stalle, cantine, magazzini e chiese. Particolarmente interessante è stata la camera di ventilazione, utilizzata poi come pozzo per proteggere i cittadini dall’avvelenamento durante i raid.

Dopo alcuni giorni trascorsi lì, abbiamo lasciato la Cappadocia durante una tempesta di sabbia per dirigerci a nord verso il Mar Nero. La strada sinuosa che attraversa le montagne vicino ai fiumi con acqua blu cristallina è stata una meravigliosa esperienza di guida in moto.
Siamo rimasti davvero sorpresi ché al posto delle bellissime spiagge ci fosse una grande autostrada situata direttamente sulla costa del Mar Nero. Dopo due notti in tenda sulla costa abbiamo salutato un paese che ci ha davvero colpito per la sua gente cordiale e la sua natura meravigliosa. La Turchia ha veramente tutto.

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