Oggi parto presto. Per le 6 e mezza sono già per strada. Ha piovuto la notte prima, per cui i 4km di sterrato sono bagnati e scivolosi. L’ultima parte dello sterrato è la più difficile, con grosse rocce scivolose e alcune pozzanghere che devo attraversare. Sgommo e finisco nelle pozzanghere. Dannazione. Per fortuna c’è una macchina dietro di me e l’autista mi aiuta a rimettere la GD in piedi.
Ci metto circa 1 ora e un quarto a raggiungere il confine El Salvador-Honduras, sotto piogge sparse. Trovo una coda di 5km di camion ma riesco a passare. È facile uscire da El Salvador, ma non entrare in Honduras. Un mio amico overlander mi aveva consigliato di avvalermi dei servizi dei locali a questo confine, dato che c’è tanta burocrazia da gestire. Ho sempre fatto tutto da sola, ma questa volta approfitto del servizio offerto. Devo pagare US$3 per il visto turistico, US$40 per far entrare la moto e US$2 di mancia. Faccio entrambi i confini in meno di un’ora e mezza e poi entro in Honduras. Guerre di droga tra i vari cartelli, mafie, contrabbando, sequestri di persona, assalti, omicidi e furti rendono questo paese il più pericoloso al mondo. Si dice che tutti siano appassionati di armi. Quindi non ho nessuna intenzione di fermarmi a lungo.

Faccio tutta la Pan-Am Highway CA1. Le condizioni delle strade per Choluteca sono accettabili (non brutte come in Guatemala) e sorprendentemente migliorano dopo Choluteca verso San Marcos de Colon, su un altipiano. Ci sono bellissime curve qui. È un viaggio piacevole dato che la strada non è troppo stretta e c’è molto poco traffico. La strada è pure meglio della strada Simpang Pulai – Cameron Highlands in Malesia, con tutto il verde da ammirare. Anche le case che vedo lungo la strada non sono male, anche meglio di quelle in Guatemala.