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Tappa 14

Guatemala

Dal Messico al Guatemala

Great Venture
Great Venture

Dato che oggi entro in un nuovo paese, e dato che mi sono rimasti un sacco di Pesos messicani, decido di cambiare i soldi in banca prima di dirigermi verso la frontiera.
Arrivo alla banca alle 7,30 del mattino, aspetto per mezz’ora, solo per essere informata che la banca non cambia valuta.
Mi chiedono di andare in un’altra banca. Lì è la stessa storia, e di nuovo mi chiedono di andare alla sede centrale della banca che l’impiegato mi assicura può cambiare Pesos in Quetzal (la valuta guatemalteca).
Aspetto 45 minuti perché apra la banca solo per scoprire, con enorme frustrazione, che possono solo cambiare Pesos in dollari USA, e ad un tasso molto più economico.
Avendo perso un sacco di tempo, cambio i miei rimanenti Pesos in Dollari USA, torno all’albergo e mi dirigo verso la frontiera.
Sorprendentemente la strada è ragionevolmente buona, al contrario della mia esperienza il giorno prima.
Anche la vista è spettacolare.

Dopo 15km però ci sono dei lavori in corso e devo guidare sulla ghiaia.
Mi ci vuole del tempo per uscire dal Messico dal confine di Ciudad Cuauhtemoc. Vado all’aduana (dogana) per cancellare il mio permesso temporaneo. L’ufficiale doganale domanda di vedere il numero VIN, quindi devo rimuovere la borsa impermeabile GIVI. Poi recupero il mio deposito di US$400 e mi mettono il timbro di uscita sul passaporto. L’ufficiale chiede di vedere la ricevuta del mio visto turistico, che mi era stato dato entrando in Messico tramite il confine di Tijuana. Per fortuna ce l’ho ancora, altrimenti dovrei pagare altri US$23. Fatto ciò, faccio 50 metri e sono in Guatemala. Al contrario del Messico, la città guatemalteca di confine La Mesilla è caotica. Però non mi importuna nessun venditore ambulante, al contrario di ciò che avevo letto in internet. C’è una bella coda all’immigrazione e devo aspettare un po’ prima che l’ufficiale mi stampi il passaporto. Poi vado in dogana nell’edificio successivo per fare il permesso temporaneo per la mia motocicletta. Fortunatamente non mi viene chiesto il numero VIN. Devo pagare Q160 (RM80) per portare la mia GD in Guatemala.

Fa molto freddo mentre mi inerpico verso Lago Atitlan. Mi inizio a preoccupare dato che si sta facendo tardi e non ho ancora raggiunto Panajacel, il mio obiettivo per oggi. Fortunatamente la strada migliora dopo San Cristolbal. Giro a destra verso Panajacel e la strada diventa più stretta e continuo a salire e scendere con ogni tornante. Arrivo appena prima del tramonto, stanchissima. Colgo l’occasione per fermarmi qualche giorno e visitare il famoso lago vulcanico.

Dopo essermi riposata qualche giorno a Panajacel, continuo il mio viaggio verso una piccolo città di confine, Los Esclavos. Ma non è una viaggio facile quello di oggi, e poco dopo aver lasciato Panajacel inizia a piovere. Mi fermo per mettere il mio giubbino impermeabile GIVI che non ho usato dal Canada. Sono circondata da spessa nebbia e il vento è molto forte. Viaggio a 25km/h e non vedo la strada. La nebbia si dirada solo dopo essere scesa dalle montagne. Per arrivare a Guatemala City prendo la strada sbagliata per 4 volte e devo tornare indietro. Il mio GPS non ha l’opzione vista svincoli, quindi mi confondo quando raggiungo un cavalcavia e non so se salirci sopra o prendere la strada bassa. 

Ci sono tante macchine e tutti guidano come dei pazzi. È con enorme sollievo che ritrovo la corretta Pan-Am Highway e riesco ad attraversare la capitale guatemalteca. Alle 3 del pomeriggio finalmente arrivo a Los Esclavos, un piccolissima città a 50km dal confine, circondata da bellissime montagne. Forse sono la prima malese a passare qui la notte.
Dovendo fare tanta strada, lascio frettolosamente il confine. Le strade in Guatemala sono molto strette e piene di curve lungo le montagne. In alcune parti le strade sono davvero brutte. I dossi qui sono peggio che in Messico, e di parecchio anche. Militari ovunque. Non riesco mai ad andare veloce. A peggiorare le cose, la guida della gente del posto è terribile. Inizia quasi subito a piovere. Ad un certo punto quasi faccio un frontale con un furgoncino proveniente dalla direzione opposta che sta provando a superare un altro veicolo noncurante del fatto che ha interamente occupato la mia corsia. Inchiodo e manco il furgoncino per pochi centimetri. Dannazione! La strada è così brutta che la colla con cui avevo fissato il mio porta GPS cede di nuovo. Almeno la vista è piacevole e molto verde.

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