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Tappa 4

Dalla Russia al Giappone

110 giorni di viaggio e  20.000 km 

Great Venture
Great Venture

Dopo 110 giorni di viaggio insieme, 20.000 km condivisi in sella all’avventura, le nostre strade si dividono. Matteo torna a casa passando per Mosca, io continuo ad andare verso Est.
Oggi in questa zona della Russia fa – 3°C, e io cosa faccio? Mi costruisco dei paramani con flaconi di detersivo e prendo a pugni il gelo. Guido sotto la neve e sul ghiaccio tutto il giorno, stringendo il manubrio e i denti. Chi non sa cos’è l’inverno, lo impara a conoscere in Siberia. Fortunatamente dopo il punto più freddo a Mogocha neve e ghiaccio spariscono, e in pochi giorni raggiungo Vladivostock, l’Estremo Oriente Russo! Questa è la città russa col più grande porto sull’Oceano Pacifico e il suo nome significa Dominatrice dell’Oriente. Non sarà la fine del mondo, ma ci arriva vicino: davanti a me rimane solo il Mar del Giappone!! Ci sono 2 enormi ponti che attraversano la Baia Zolotoj Rog e lo Stretto del Bosforo Orientale, uno è lungo più di 3 km. Ci faccio un giro, vado per piazze e monumenti, tra le vie del centro…. e naturalmente compro dell’olio per la moto. Perché anche se qui termina la Transiberiana, il mio viaggio prosegue. Finché c’è Est, vado avanti. Carico la moto e prendo il traghetto: per il Paese del Sol Levante!

Sbarco in Giappone, passo la giornata a sbrigare pratiche e verso sera finalmente inforco la moto e attraverso tutte le vie del porto in un surreale tramonto dall’altra parte del mondo. Seguo la strada sì, ma non dico di no al richiamo dell’avventura facendo numerose deviazioni per esplorare ciò che mi attrae. Per non perdermi nulla, mi perdo a vagabondare. Sono in Giappone e ancora non mi sembra vero! Non è il Giappone dell’immaginario collettivo fatto di metropoli e grattacieli ultratecnologici, strade a 6 corsie e mega centri commerciali. I villaggi e le montagne vulcaniche sono la vera anima nipponica.
Tottori, Satoyama, Matsumoto, Nakano… Prefetture di Kyoto, Nagano, Akita e Aomori fino ad arrivare al punto più a Nord dell’isola principale giapponese.
E poi giù, Iwate, Miyagi e Fukushima, dove poco prima dell’ex centrale nucleare devio nell’entroterra aggirando la no go zone per poi ritornare verso la West Coast. A Nozawa Onsen, una città presso la Prefettura di Nagano, c’è tanto spazio per gli animali e la natura. 

Qui mi accoglie una nevicata straordinaria! Scopro anche che ci sono park, half-pipe e infiniti posti per fare freeride: come faccio a non fermarmi? Ho voglia di divertirmi, godermi lo spettacolo, e anche rilassarmi. Questo stop mi ci vuole proprio, per parcheggiare un po’ la mente e riordinare le idee. Trascorsa la pausa di riflessione, riprendo a esplorare il Nord del Paese, passando attraverso villaggi di poco più di 3.000 persone per poi dirigermi verso la capitale, dove la popolazione raggiunge una densità incredibile: oltre 13 milioni di abitanti. Tokyo è a dir poco fantastica! La sua bellezza si vede di giorno e anche di notte: il panorama notturno è strabiliante con le sue mille luci lampeggianti e i colori sempre accesi. La voglia di viverla tutta mi tiene sveglio, tanto posso sostare per fare un pisolino a qualsiasi ora nei capsule hotel. La cosa che più mi colpisce è la gentilezza, il rispetto delle persone e delle regole, che mi circonda ovunque dandomi un senso nuovo di sicurezza. Le buone maniere non sono solo nei templi e nei santuari, ma anche per strada e in metropolitana. La tecnologia più evoluta è ogni angolo, poi magari dietro l’angolo scopri che c’è un parco naturale con un tempio fondato centinaia di anni fa.

E nonostante sia una metropoli frenetica, se ti allontani abbastanza dalla strada principale puoi regalarti momenti davvero magici, fuori dal tempo. Certo non mi perdo il famoso incrocio di Shibuya, uno dei 23 quartieri speciali della capitale: ecco la statua del cane Hachiko, fedele come la mia vecchia Kawa! In 10 giorni a Tokyo vedo tutto il possibile. Poi è la volta di Osaka dove trovo una vita più rilassata, gente molto meno timida, più incline a divertirsi e a parlare con un gaijin (straniero). E come ciliegina sulla torta Osaka è anche considerata la capitale della buona tavola giapponese! A Kyoto, la città dei mille templi, scopro il fascino dell’antica cultura nipponica e della religione zen, la cerimonia del tè con le geishe e la storia dei Samurai. In 2 mesi di scorribande in Giappone ne vedo tante, finché arriva il momento di dire addio, sayonara!
Ora che appartengo di diritto a quel 6% che va in moto tutto l’anno, è l’ora di mollare la sella, togliersi il casco e appendere al chiodo la chiave della moto. La parcheggio a Nozawa Onsen. Insieme abbiamo percorso 30.000 km attraverso 18 Paesi superando barriere burocratiche, problemi economici, disagi climatici e piccoli inconvenienti di tutti i tipi. Questo viaggio è stato la concretizzazione di un sogno, mi ha fatto crescere e insegnato molto. Mi sono reso conto che se hai un’idea, un desiderio, una passione, per quanto possa sembrarti folle e difficile da realizzare, devi solo seguirla… e andrai sicuramente nella direzione giusta.

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