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Libri di viaggio

Consigli da Roadrunner

I consigli non sono mai troppi!

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La rivista motociclistica americana Roadrunner è nota per i suggerimenti che dispensa ai “viaggiatori” attraverso la collaborazione attiva da lungo tempo con i suoi lettori. Ecco un assaggio, su tre tematiche, che sicuramente interesseranno anche i visitatori del nostro portale.

Roadrunner Story

Nell’estate del 1999 Christian and Christa Neuhauserm, entrambi austriaci, decisero di cambiare vita, insieme ai loro due figli. Il luogo scelto per questa nuova avventura era la Nord Carolina. La decisione arrivò dopo molto tempo speso in moto alla scoperta degli USA, che fece capire ai due di avere una certa attitudine per la pianificazione dei percorsi, per la lettura delle mappe, per lo scoprire posti nuovi. La loro passione per il viaggio in motocicletta si trasformò in un lavoro attraverso la nascita della rivista RoadRUNNER. Questo progetto editoriale, ricco di informazioni per il mototurista e di una qualità fotografica davvero alta, nacque nel 2001 e oggi è saldamente affermata, con ampio sostegno dei lettori e dell’industria motociclistica in generale. Christian Neuhauser è scomparso in un incidente nel 2005 ma sua moglie porta avanti la visione costruita con il marito senza perdere l’entusiasmo per la grande famiglia del moto touring. Con lei collaborano i figli Manuel (Technology Consultant) e Florian (Marketing & Contributing Editor) e un team di persone appassionate.

Il Parabrezza

I primi indizi visivi di una “moto da turismo” sono le valigie è il parabrezza. La gestione dei bagagli e del “vento” sono aspetti ritenuti importante. Chi utilizza la moto in ambito cittadino o per brevi tragitti preferisce non avere nulla sopra il manubrio… o al massimo un basso cupolino. Chi invece macina centinaia di km al giorno, magari a velocità autostradale, ha assolutamente bisogno di una adeguata protezione dal vento: Viaggiare per molte ore in queste condizioni significa mettere a dura prova il vostro fisico, abbassare notevolmente il comfort, probabilmente modificare la corretta posizione di guida.
Se ancora non siete convinti della necessità di montare un parabrezza o di valutarne la sostituzione con un modello maggiormente protettivo, ecco alcune considerazioni, in funzione delle differenti stagione dell’anno.
GUIDARE CON CLIMI FREDDI – Senza uno “screen” risulta molto, molto difficile compensare le
basse temperature con un abbigliamento adeguato (che significa strati di vestiti o accessori riscaldati). Ad esempio con una temperatura ambiente di 4° gradi centigradi e una velocità di 100 km/h, l’aria fredda che investe il motociclista si trasforma in un vento gelido a -3,5°C. Se il vostro percorso vi porta a salire sopra il livello del mare, anche di poche centinaia di metri, la situazione peggiora drasticamente. La regola generale è che per ogni 300 metri di dislivello la temperatura scende di circa 1,5°C.
GUIDARE CON CLIMI CALDI – Viaggiare senza protezione dal vento con climi molto caldi può avere i suoi svantaggi, anche se ovviamente lievi rispetto al mettersi in sella con il termometro sottozero. Il corpo umano si auto-raffredda (per mantenere una temperatura interna di sicurezza) attraverso l’ evaporazione del sudore. Mentre è importante avere una certa circolazione d’aria al corpo del pilota, quando fa molto caldo guidare con un vento diretto può essere piacevole ma fa rapidamente esaurire i fluidi corporei.
LA GESTIONE DEL FLUSSO D’ARIA – Nulla vieta di possedere due parabrezza: uno più grande,
capace di proteggere dall’aria anche le mani, e uno di dimensioni minori per la stagione calda. Nel caso delle
tourer, solitamente dotate di serie di un parabrezza, occorrerà valutare le proposte del mercato aftermarket in
funzione di quest’ultimo per trovare la corretta alternativa. Esistono modelli che permettono di utilizzare gli stessi
punti di attacco originali (cosa che permette una facile e veloce sostituzione). Le cruiser più lussuose permettono
la regolazione elettronica in altezza del parabrezza di serie: questo utilissimo plus si ritrova anche su modelli
aftermarket, dotati di spoiler regolabili (manualmente), addirittura esistono “mini” spoiler universali (fissabili in cima
al parabrezza principale), sui quali è possibile intervenire modificando l’angolo di inclinazione per deviare il flusso
d’aria. Con sistemi analoghi è possibile proteggere anche le gambe e la parte inferiore del busto.
INDIVIDUARE LA MIGLIOR ALTEZZA:
La questione è soggettiva. Se proprio non vi piace guardare attraverso un parabrezza, anche quando fa freddo, la via di mezzo è rappresentata da un’altezza che permetta al flusso d’aria di raggiungere la zona dal collo in su. Sarà più rumorosa rispetto ad una soluzione “alta” ma con un paio di tappi nelle orecchie e soprattutto un buon integrale in testa siete a posto!

Camping Tips

Negli States sono molti i motociclisti innamorati della “vita da campeggio”. Va aggiunto che questa voglia di partire, fissando alla moto tenda, sacco a pelo e attrezzatura varia per vivere qualche giorno in mezzo alla natura, non ha soste nel corso dell’anno.
Steve Mauk racconta al giornale di una bellissima esperienza vissuta in Pennsylvania e del come aveva sottovalutato l’escursione termica durante la notte. Per evitare che altri lettori possano commettere lo stesso errore di valutazione Steve elargisce alcuni utili consigli.
1) Non potendo portare con sé troppo abbigliamento per via dello spazio occupato sulla moto dall’attrezzatura da campeggio, è buona norma partire indossando una giacca da turismo tecnica dotata di layer interno termico. La giacca potrà essere “alleggerita” di giorno e resa più calda di sera. 2) Due paia di mutande lunghe in lana sono un toccasana, anche dentro il sacco a pelo. 3) Per evitare perdite di calore sotto quest’ultimo procuratevi una coperta da “sopravvivenza”, quelle tipo foglio di alluminio per intenderci, che occupano pochissimo spazio.
4) Non dimenticate il kit per accendere il fuoco. Attenzione però a non rimanere senza legna per la mattina successiva. Un piccolo falò appena svegli vi permetterà di eliminare l’umidità dalle scarpe e dal resto dell’abbigliamento. Un buon caffè caldo vi concilierà con la vita.
5) Probabilmente i motociclisti che non vivono negli USA non sanno che è proibito raccogliere la legna da ardere nei boschi. Meglio acquistarla poco prima di fermarvi, nello store interno, nel caso di un area camping attrezzata) o presso un distributore di carburante. La legna viene venduta in piccole fascine facilmente trasportabili. Il prezzo medio è intorno ai 5 dollari.

Fotocamera Persa? Le Foto del Viaggio a Volte Si Possono Recuperare…

Per chi viaggia in moto, smarrire la fotocamera o lo smartphone rappresenta una vera sventura, spesso coincidente con la perdita degli scatti fotografici e dei video realizzati. Tutti quei preziosi momenti catturati in un’istantanea potranno mai essere recuperati? Con due miliardi di smartphone diffusi nel mondo, un miliardo di macchine fotografiche digitali e più di 20 milioni di videocamere Go Pro, la possibilità che qualche decina di migliaia di apparecchi possano essere persi durante le vacanze è praticamente fisiologico. Trovarsi in questa situazione non è augurabile ma se dovesse succedere… ecco cosa fare.

1) Denunciare l’accaduto presso la locale stazione della polizia. Nessuna abbatterà porte o interrogherà persone ma lasciando i vostri dati, se si è fortunati e un buon samaritano consegnerà a loro una fotocamera trovata…
2) Aggrapparsi al “canali social” e diffondere la parola! L’adozione di massa di Facebook, Twitter e Instagram, ha veramente rivoluzionato il modo di comunicare e interagire con l’altro. Il vostro account social media permette di accedere a un sacco di amici e conoscenti in rete che a loro volta potranno condividere il vostro appello a ritrovare quanto perso. Funziona più volte di quanto possiate immaginare. Controllate hashtags su Twitter come #FoundCamera e cercate se qualcuno ha pubblicato qualcosa dal posto in cui avete perso o pensate di aver perso il vostro apparecchio. Se il dispositivo perso è uno smartphone connesso a Facebook, si può calcolare una triangolazione attraverso la sicurezza dell’account. Basta andare alla pagina “’Impostazioni’ e fare clic sulla scheda “sicurezza” sul lato sinistro; Questa modalità porterà a una pagina che permette di arrivare alla posizione dell’attuale collegamento. Se in primo piano c’è una bandierina rossa allora si tratta di un furto, ma con la possibilità di avere l’indirizzo IP del dispositivo che potrà essere rintracciato facilmente dalle autorità competenti.
3) Cercate siti web dedicati alla perdita di oggetti, comprese fotocamere, videocamere e cellulari. Scoprirete che c’è una vera e propria comunità mondiale che si attiva sulla ricerca e restituzione di quanto perso. Registratevi e lasciate i vostri dati. Uno dei più famosi si chiama “ITSSOMEWHERE.COM” ed ha già ottenuto qualche successo (ad esempio il ritrovamento di una GoPro Hero persa alle cascate di Millaa Millaa in Australia, trovata e rispedita al proprietario nel giro di una settimana).

4) Cercate bacheche online internazionali (come Craigslist), Questi “luoghi virtuali” potrebbero essere frequentati da chi trova un dispositivo. Un’area Lost and Found su queste bacheche è quasi sempre presente.

5) il miglior consiglio rimane quello di fare giornalmente un backup delle foto e dei video, tramite un cloud oppure su un secondo device come un iPad. In alternativa portatevi più SD Card da sostituire settimanalmente o quando ritenete il materiale raccolto particolarmente prezioso. Se il dispositivo andrà perso sicuramente piangerete ma le immagini saranno ancora con voi.

Iscrizione a RoadRUNNER magazine disponibile sul sito www.roadrunner.travel.
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