La BUDAPEST-BAMAKO toccherà due continenti con partenza da Budapest, capitale ungherese, e arrivo a Freetown, in Sierra Leone.
Un ponte tra Europa e Africa, che insieme alla gara permetterà di portare aiuti alle popolazioni di alcuni villaggi.

Laura Cola torna a mettersi in gioco in ambito competizioni. Parteciperà a due grandi avventure in sella ad una Honda CRF 250 Rally, allestita per l’occasione con accessori GIVI. La prima gara, la BUDAPEST-BAMAKO, è alle porte.

Laura Cola, che molti conoscono per aver fondato le attività di Donneinsella, la scuola moto al femminile attiva dal 2008, torna in sella per partecipare a due sfide on-off road di lunga durata piuttosto impegnative, con tempistiche da seguire, punti GPS da scovare, bivacchi improvvisati e poche ore di sonno. GIVI Explorer seguirà da vicino i due challenge.
Le sfide di “The ColaZ Roads 2020”, così Laura ha chiamato il suo progetto, comprendono la partecipazione alla 5° edizione della “Budapest to Bamako” e la 2° edizione del “Gibraltar Race”.
La prima in calendario è dietro l’angolo… visto che prenderà il via il 31 gennaio, con arrivo il 16 febbraio.
Si tratta di una vera e propria spedizione in stile dakariano, che porterà un buon numero di partecipanti a percorrere parte d’Europa e della costa occidentale africana. Lo spirito è quello giusto: rispetto per le popolazioni locali e solidarietà di gruppo.

La moto di Laura, una Honda CRF 250 Rally, compatta e maneggevole, è equipaggiata al meglio con borse water resistant della linea Gravel-T (borse laterali, borsa da serbatoio e zaino con sacca idrica inclusa), in considerazione di un bagaglio piuttosto gravoso (tenda, pentole, abbigliamento per 15 giorni, ricambi…) e con l’aggiunta di faretti a led supplementari e del kit Power Hub per l’alimentazione del cellulare/navigatore.

La gara vera e propria ve la racconteremo in seconda battuta, riservandoci al momento di focalizzare l‘attenzione sull’itinerario e sulle finalità umanitarie ad esso collegate.
Le tappe saranno 16, per un totale di 8.000 km. La parte europea prevede una serie di tratte che porteranno i partecipanti da Budapest alla Spagna, per traghettare verso il Marocco. Da quel paese il raid proseguirà attraverso la Mauritania, il Senegal, la Guinea e infine la Sierra Leone.

Lo sfondo umanitario prevede importanti aiuti finalizzati alla realizzazione di un sistema di acqua potabile per il villaggio di Dindefelo, in Senegal. Il progetto include pompe a energia solare, una torre d’acqua e un sistema di filtrazione. L’organizzazione della gara ha già iniziato le costruzioni per completarle al passaggio della gara, prevista il giorno 13 febbraio, con la cerimonia di apertura.
In Sierra Leone verranno compensate le emissioni di carbonio piantando alberi da frutto e da olio medicinale!
Questo Paese africano è stato vittima di tagli e incendi nell’agricoltura e di pratiche irresponsabili di gestione delle foreste. L’obiettivo è la piantumazione di 2000 alberi che miglioreranno la qualità dell’aria, forniranno ombra e produrranno entrate in contanti per gli abitanti dei villaggi lungo il percorso di Bumbuna Falls Freetown per molti anni a venire. Inoltre gli abitanti riceveranno l’addestramento nella gestione e nella cura degli alberi.

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